Procedura di infrazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro nei confronti dello Stato italiano

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Avviata dalla Commissione europea un’altra procedura di infrazione (n. 2013/4117 del 26/6/2013) per la violazione da parte del nostro Paese della direttiva 89/391/CEE, concernente l'attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro.

 Sotto accusa questa volta è la possibilità concessa dal D. Lgs. 9/4/2008 n. 81, contenente il Testo Unico in materia si salute e sicurezza sul lavoro, di nominare liberamente addetti e responsabili dei servizi interni o esterni per lo svolgimento del servizio RSPP (art. 31) mentre la normativa europea prescrive (comma 3 articolo 7 della direttiva 89/391/CEE), che "Se le competenze nell'impresa e/o nello stabilimento sono insufficienti per organizzare dette attività di protezione e prevenzione, il datore di lavoro deve fare ricorso a competenze (persone o servizi) esterne all'impresa e/o allo stabilimento". La normativa europea richiede quindi che venga prima ricercata una professionalità interna all'azienda e, solo se questa non è reperibile, di poterla cercare all'esterno mentre il Testo Unico lascia la facoltà al datore di lavoro di individuare dei collaboratori esterni.     

Ora l'Italia ha due mesi di tempo (quindi fino al 26 agosto 2013) per presentare le proprie osservazioni dopodiché, a seguito della lettera di messa in mora, la Commissione emetterà un parere motivato che imporrà allo Stato inadempiente di conformarsi alla direttiva entro un dato termine. In caso di mancato adeguamento, la Commissione presenterà ricorso per inadempimento alla Corte di Giustizia, aprendo di fatto il "contenzioso".  

Non è la prima volta che all'Italia viene contestata una violazione delle norme europee di salute e sicurezza sul lavoro. Le ultime contestazioni hanno, infatti, riguardato la possibilità che il nostro ordinamento renda meno gravosa la responsabilità del datore di lavoro attraverso lo strumento della delega nonché la scelta di posticipare la redazione del DVR in caso di apertura di nuova azienda o di mutamento delle condizioni organizzative.

A cura di Ing. Pasquale Francesco Costante
2011.
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