31° Convegno GRUPPO NAZIONALE DI GEOFISICA DELLA TERRA SOLIDA GNGTS a Potenza dal 20 al 22 novembre 2012

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 Convegno GRUPPO NAZIONALE DI GEOFISICA DELLA TERRA SOLIDA GNGTS

a Potenza dal 20 al 22 novembre 2012

Sono aperte le iscrizioni.
Sarà possibile iscriversi on-line sino al 11 novembre, successivamente si accetteranno iscrizioni in loco :  http://www2.ogs.trieste.it/gngts/

 

Temi e Sessioni

TEMA 1: GEODINAMICA

Sessione 1.1: Terremoti e faglie
Convenor: P. Galli (Dip. Prot. Civ., Roma), S. Solarino (INGV, Genova)

I recenti eventi sismici della nostra penisola hanno evidenziato ancora una volta la necessità di una maggiore collaborazione tra sismologi e geologi per la individuazione delle strutture attive e soprattutto per la loro caratterizzazione. Il carattere di bassa sismicità storica delle zone interessate dagli eventi di quest’anno, dalla Calabria all’Emilia, ha inoltre ingenerato confusione nell’opinione pubblica e ha messo in evidenza una certa difficoltà di comunicazione nei confronti della stessa e degli organi di stampa. La sessione, come ogni anno, si propone di aggiornare i partecipanti sulle nuove tecniche di indagine, sui principali risultati ottenuti (anche sui recenti terremoti, dall’Aquila 2009 all’Emilia 2012), sulla raccolta di nuovi dati di tipo sismologico e geologico, ma soprattutto vuole aprire un’ampia discussione sulle tematiche “secondarie” e sul contributo che gli studi geo-sismologici possono dare alla caratterizzazione sismica del territorio e più in generale al quadro di pericolosità della nazione.

Sessione 1.2: Dinamicaecinematica: processitettoniciattivinellareaitaliana
Convenor: A. Argnani (C.N.R., Bologna), E. Serpelloni (INGV, Bologna)

La deformazione che osserviamo sulle rocce della superficie terrestre a varie scale, spaziali e temporali, descrive la cinematica delle aree tettonicamente attive e riflette la dinamica dei processi deformativi in atto. Tuttavia, la relazione, non del tutto compresa, fra impulsi deformativi con grande rilascio energetico (terremoti) e deformazioni più lente e prolungate, e la difficoltà di confrontare i tempi brevi delle osservazioni strumentali, accurate e spazialmente estese, con quelli geologici che mostrano, suppur in maniera lacunosa, la storia cumulativa della deformazione, rendono la comprensione della deformazione crostale su scala geologica particolarmente complessa. La regione italiana offre una eccellente panoramica di processi tettonici attivi, per molti dei quali si comincia a definire con una buona approssimazione la cinematica deformativa. Restano tuttavia problemi aperti e ambiguità che si riflettono sull’interpretazione geodinamica.

La sessione intende raccogliere contributi che riguardano i processi tettonici attivi nell’area italiana e che riportano sia descrizioni della deformazione in atto, sia interpretazioni del contesto geodinamico. Sono incoraggiati i contributi che tentano di affrontare aspetti problematici con approcci integrati.

Sessione 1.3: Vulcani e campi geotermici
Convenor: E. Del Pezzo (INGV, Napoli), R. Petrini (Univ., Trieste)

La sessione è dedicata ai problemi della vulcanologia e della geotermia. Rivolge una particolare attenzione ai ricercatori che hanno lavorato o si accingono a lavorare in importanti progetti di ricerca, nazionali ed internazionali, su questi temi, sollecitando la presentazione dei nuovi progetti nell'ambito della sessione stessa. Ospita contributi su aspetti geofisici, sia sperimentali che teorici, ma anche ricerche che comprendano il contributo della geologia, della geochimica e della petrologia. Una particolare attenzione è rivolta alla esplorazione geotermica tramite metodi geofisici, comprendenti indagini termiche, metodi elettrici ed elettromagnetici, indagini sismiche, gravimetriche e magnetiche, per ottenere informazioni sulle dimensioni del serbatoio in relazione alle strutture geologiche ed alle possibili sorgenti di calore, con implicazioni sulla stessa produttività dei pozzi. Particolarmente sollecitati, sia in vulcanologia che in geotermia, sono gli studi multidisciplinari dove i metodi geofisici si integrino con quelli geologici e geochimici della fase fluida.

TEMA 2: CARATTERIZZAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO

Session 2.1: Emilia: il terremoto inatteso?
Convenor: M. Mucciarelli (Univ. Basilicata, Potenza e OGS, Trieste), L. Valensise (INGV, Roma)

La sessione sul terremoto in Emilia si propone di raccogliere un ampio spettro di contributi che coprano i vari aspetti di questo evento. Temi principali di interesse saranno:

  1. l'assetto sismotettonico, le faglie attivatesi, le deformazioni permanenti del terreno;

  2. stime di parametri sismologici (momento, meccanismo focale, magnitudo, intensità);

  3. gli effetti geologici e le amplificazioni sismiche;

  4. le registrazioni accelerometriche di reti permanenti e temporanee;

  5. l'interfaccia con l'ingegneria (danni, pericolosità, microzonazione);

  6. la gestione dell'emergenza, con particolare riguardo alla gestione dell'informazione;

  7. confronto con eventi in Italia e nel mondo di simile magnitudo e impatto sull'antropizzato.

Sessione 2.2: Effetti di sito
Convenor: S. Grimaz (Univ., Udine), G. Naso (Dip. Prot. Civ., Roma)

I terremoti accaduti recentemente in Italia e nel mondo hanno evidenziato, ancora più chiaramente rispetto a ciò che già si sapeva, come gli effetti di sito, sia in termini di amplificazione del moto sismico, sia in termini di fenomeni di instabilità permanenti del terreno (frane, liquefazioni, rotture di faglie capaci, cedimenti differenziali, ecc.), costituiscano elementi determinanti sia per la comprensione complessiva del fenomeno sismico, sia per la corretta ed adeguata definizione di strumenti di prevenzione. Nella sessione si cercherà, con il contributo degli interventi che si proporranno, di sviluppare una discussione sui metodi di indagine e i risultati attesi, per applicazioni su scala locale e territoriale, sia nella fase post evento, sia nella fase di prevenzione. Saranno particolarmente graditi gli interventi che presenteranno case studies.

Sessione 2.3: Pericolosità, scenari di scuotimento, previsione e rischio sismico
Convenor: D. Albarello (Univ. Siena), A. Masi (Univ. Basilicata, Potenza)

L'esperienza di terremoti passati e la necessità di applicare in modo sempre più diffuso ed efficace gli strumenti legislativi come le Norme Tecniche sulle Costruzioni e gli Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica, propongono una serie di temi e spunti su cui la Sessione vuole coinvolgere e mettere a confronto le comunità sismologica ed ingegneristica. L'esigenza di un tale confronto, che ha già trovato ampio e proficuo sviluppo nell’ambito di progetti come quelli DPC-INGV e DPC-Reluis, è stata ulteriormente confermata dalla recente sequenza sismica in Emilia del maggio 2012, in cui si è evidenziata l’importanza di studi finalizzati a fornire strumenti per la mitigazione del rischio sismico, per la pianificazione e gestione dell’emergenza, per la comunicazione ed educazione al rischio, e per gli interventi di messa in sicurezza post-sisma.

In tal senso, gli argomenti principali che si intende trattare sono:

  • previsione dello scuotimento sismico a breve termine (Earthquake Forecasting) e a medio-lungo termine (Seismic Hazard), pericolosità e scenari di scuotimento, sottolineando la sostanziale continuità fra questi argomenti di ricerca;

  • legame tra aspetti sismologici (scuotimento) ed ingegneristici (vulnerabilità e danno) del terremoto, per l'identificazione ed utilizzo di misure dell'intensità sismica ben correlate con il potenziale di danno degli eventi;

  • predisposizione ed utilizzo di scenari di scuotimento, di danno e delle conseguenze attese con particolare riferimento alla pianificazione dell’emergenza;

  • strumenti ed attività di supporto alla gestione dell'emergenza come le ispezioni di agibilità, in particolare in occasione di lunghe sequenze sismiche;

  • analisi dei fattori principali che intervengono nella stima dei danni e delle conseguenze attese (scenari di scuotimento, dati e modelli di vulnerabilità, relazioni tra danno e conseguenze sulla popolazione, ecc.)

  • ruolo, importanza e attualità degli studi macrosismici, come punto d'incontro fra aspetti sismologici, ingegneristici, culturali e sociali.

  • studi ed esperienze per la messa a punto di efficaci politiche di prevenzione "immateriale" come quelli relativi alla percezione e comunicazione del rischio ed alla educazione al rischio, come ad es. il progetto EDURISK e la recente esperienza in Emilia della campagna "Terremoto, parliamone insieme".

TEMA 3: GEOFISICA APPLICATA

Sessione 3.1: Sismica superficiale e profonda
Convenor: E. Loinger (Eni, San Donato Milanese), U. Tinivella (OGS, Trieste)

La sessione é dedicata a innovazioni metodologiche, esempi di applicazioni e case histories riguardanti metodi sismici con obiettivi sia superficiali che profondi. Essa è aperta ad un ampio spettro di tematiche che comprende, per la sismica superficiale, gli sviluppi metodologici e le applicazioni all’ingegneria, ai beni culturali e all'ambiente, alle acque sotterranee, geotermiche e minerarie. Per la sismica profonda le tematiche sono rivolte all’esplorazione ed alla produzione di idrocarburi, l’imaging, la modellizzazione numerica e le applicazioni strutturali e stratigrafiche.

Sessione 3.2: Metodi elettro-magnetici e gravimetrici
Convenor: M. Fedi (Univ., Napoli), G. Santarato (Università, Ferrara)

La sessione è dedicata a innovazioni metodologiche, esempi di applicazione e case histories riguardanti metodi geofisici basati su campi di potenziale (gravimetria e magnetometria) e su campi elettromagnetici ad alta e bassa frequenza, dalla geoelettrica al geo-radar. È aperta a un ampio spettro di tematiche, anche in chiave di integrazione con altri metodi geofisici, che comprende la geofisica d’esplorazione, la modellizzazione numerica di dati geofisici con metodi di data-processing, di imaging e di inversione, le applicazioni in pozzo(logs),  finalizzate alla definizione di strutture geologiche in ambito regionale e superficiale, al reperimento e sfruttamento di risorse naturali, all’esplorazione geotermica, alle indagini in ambito ambientale e culturale e alla modellistica geodinamica tramite dati acquisiti a terra o telerilevati, ivi comprese le loro variazioni temporali.

Sessione 3.3: Metodi integrati
Convenor: L. Sambuelli (Politecnico, Torino, L. Zanzi (Politecnico, Milano)

Nella sessione "Metodi integrati" si invitano gli autori a presentare note riguardanti sia simulazioni sia casi reali, in cui si evidenzi il vantaggio di accoppiare dati geofisici derivanti da diverse tecniche di prospezione rispetto a quelli ottenibili da una singola metodologia. In particolare sarebbero interessanti:

  • tecniche di raffronto quantitativo dei risultati, in cui il vantaggio dell'integrazione risulti da parametri oggettivamente stimabili;

  • tecniche di inversione congiunta di dati;

  • tecniche di fusione dei dati.

A cura di Ing. Pasquale Francesco Costante
2011.
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