DICEMBRE 2007 - CONVEGNO REGIONALE BASILICATA SOCCORSO - RISCHIO NBC- POSSIBILE RISCHIO DI MAXIEMERGENZA IN BASILICATA

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CONVEGNO REGIONALE BASILICATA SOCCORSO

 

MAXIEMERGENZE:  Rischi da contaminazione N.B.C. (Nucleare Biologica e Chimica)

Auditorium Ospedale S. Carlo di Potenza -14 Dicembre 2007
 
Un convegno per confrontarsi su come fronteggiare un eventuale rischio  nucleare, biologico e chimico in Basilicata

 

 In Basilicata, su otto siti industriali, quattro sarebbero «ad alto rischio Nbc» (nucleare, biologico e chimico), tre in provincia di Potenza (Melfi, Venosa e Viggiano) e uno in quella di Matera (Pisticci): in tutta la regione, inoltre, secondo un modello nazionale di prevenzione, sono necessarie due squadre operative per la decontaminazione del territorio. È quanto emerso nel corso del convegno “L’incidente Nbc in Basilicata: possibile rischio di maxiemergenza?”, che si è svolto stamani a Potenza.

Secondo il direttore di Basilicata soccorso, Libero Mileti, «iniziative come questa sono opportune, poiché nella nostra regione, pur in mancanza di rischi legati ad attacchi terroristici, sono presenti attività estrattive, chimiche e industriali». Mileti ha sottolineato l’opportunità di «integrare i sistemi di intervento in Basilicata», a partire dal Pma (Punto medico avanzato), in «collaborazione con le altre forze», accanto all’ipotesi di «un protocollo di intesa comune su queste tematiche» e ad «un camper, come posto avanzato di comando, che possa coordinare gli operatori sanitari, i Vigili del fuoco e le forze dell’ordine in caso di emergenza».

Quella trattata nel corso del convegno «è una materia complessa, con una miriade di leggi e alcune sovrapposizioni di competenze», ha sottolineato il coordinatore regionale dell’Elisoccorso, Giuseppe Frittella, il quale ha proposto un modello di intervento che parta dalla creazione di un tavolo tecnico (coinvolgendo i rappresentanti delle prefetture, della Protezione civile e dei Vigili del fuoco), in grado di stilare programmi e studi, e approntare un piano operativo a cui prendono parte i tecnici Nbc, medici e chimici e i volontari.

Nel piano nazionale per la prevenzione del rischio Nbc, infine, è prevista la possibilità di rendere operative squadre di decontaminazione regionali che, in tutta Italia, dovrebbero essere 152, con 912 operatori in totale.

14/12/2007 - Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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http://www.​regione.​basilicata.​it/giunta/site/giunta/detail.​jsp?otype=1064&id=223311&value=regione

 Intervento dell'ing. Pasquale F. Costante

 La materia NBC, da un lato si incardina nel sistema complesso della "Difesa Civile" e quindi di tutte quelle azioni che si attivano in caso di incidenti non convenzionali  (guerra o possibili attacchi terroristici con armi non convenzionali di distruzione di massa, che per i più sono sconosciuti e di fronte alle quali la cittadinanza si sente assolutamente impreparata); dall'altro si inserisce in tutte le problematiche legate al possibile avvenimento di incidenti convenzionali  nei luoghi di lavoro, compreso le strade anche ferrate.

Dagli interventi dei vari relatori, bisogna prendere atto che la problematica delle “emergenze atipiche” incomincia a penetrare nella nostra società ed essere avvertita anche in isole che, come la nostra, si consideravano sino ad ora sostanzialmente immuni.

Con l’insediamento in Basilicata - negli ultimi 50 anni - di industrie suscettibili di causare “incidenti rilevanti” ai sensi dell’art.15 del D.Lgs 334/99, la vulnerabilità del nostro territorio è aumentata. Numerosi i casi emblematici di  “rischio industriale” dove, il maggior pericolo per la popolazione è sicuramente la contaminazione NBC (es. inquinamenti industriali,incidenti stradali o ferroviari con sversamento di sostanze tossiche, etc).

In tale contesto, per prevenire o comunque ridurre le conseguenze negative, bandendo ogni forma di improvvisazione, è necessario coinvolgere maggiormente i cittadini in tema di emergenza e Difesa Civile.

Conoscere cosa aspettarsi e cosa fare, in una situazione di pericolo, oltre ad essere vantaggioso sul piano operativo, è anche rassicurante su quello psicologico. Fondamentale per il cittadino  saper individuare, per ogni contesto di crisi, le vie di fuga , le aree di raccolta etc, al fine di migliorare la capacità di reagire rapidamente ed in modo coordinato a possibili eventi inattesi.

 L'educazione-informazione della popolazione   è ormai considerato uno degli aspetti  fondamentali di un qualsiasi moderno sistema di protezione civile che vuole la popolazione come soggetto attivo.

La diffusione di una moderna coscienza di protezione Civile, deve trovare prima attuazione nella scuola, la prima palestra per un'attività di informazione e formazione,  capace cioè di trasmettere agli alunni e, tramite essi alle famiglie, una sensibilità nuova e diversa; una cultura appunto quella dell’emergenza, che non sia generica partecipazione, ma che si sostanzi nella acquisizione di conoscenze e competenze che aiutino le persone potenzialmente coinvolte a far fronte ad una situazione di pericolo, in termini emozionali e comportamentali. 

Il contributo   che il mondo della scuola può dare per affrontare in modo globale la  problematica di oggi è notevole: infatti, se  è vero che, come per tutti i rischi, anche quello NBC può essere mitigato predisponendo misure di prevenzione e protezione, sia sulle prime che sulle seconde è possibile avviare un percorso di formazione - informazione, diretto in prima battuta ai docenti e agli studenti, sia in chiave preventiva, per una corretta conoscenza del territorio e dei rischi prevalenti, sia in chiave di emergenza  per educare a comportamenti improntati a principi di collaborazione ed autocontrollo.

Le strutture scolastiche, in particolare quelle situate nei comuni dove sono presenti stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante, possono costituire un fondamentale anello della catena divulgativa e informativa in argomento.

Un altro aspetto importante, considerato spesso “marginale” e che in più occasioni ha colto impreparato l’apparato pubblico, è sicuramente quello di una efficace comunicazione con i mezzi di informazione, senza provocare inutili allarmismi.

Per favorire la diffusione del messaggio informativo, sarebbe necessario coinvolgere e formare chi, quotidianamente, si prodiga per divulgare la cultura e formare il cittadino di domani : Dirigenti scolastici, docenti, figure sensibili ai fini della sicurezza (RSPP, ASPP, Addetti al primo Soccorso, Addetti all’antincendio e alla gestione dell’emergenza).

Tali figure che, per professione e ruolo, hanno un rapporto diretto e di fiducia con i cittadini e piu’ in generale con la popolazione a rischio, adeguatamente formati, potranno essere individuati – così come previsto nelle linee guida  del D.P.C. – come i possibili  “comunicatori” o “referenti per l’informazione”, sia nel diffondere le informazioni, sia per il supporto che possono offrire nel favorire la mobilitazione durante le prime fasi dell’emergenza.

Infine un appello ai Comuni per predisporre, aggiornare e soprattutto divulgare, attraverso ogni mezzo, i Piani di Protezione Civile.

 

Allegati:
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A cura di Ing. Pasquale Francesco Costante
2011.
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