PREVENZIONE INCENDI – PRINCIPALI PROBLEMATICHE SEGNALATE DALLE SCUOLE – CHIARIMENTI

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PREVENZIONE INCENDI – PRINCIPALI PROBLEMATICHE SEGNALATE DALLE SCUOLE – CHIARIMENTI

 Ing. Pasquale Francesco Costante

 

Tra le problematiche segnalate dalle scuole :

  •  SCUOLE PRIVE DI  UN SISTEMA DI ALLARME (O NON EFFICIENTE)

 Le scuole devono essere munite di un sistema di allarme in grado di avvertire gli alunni ed il personale presente in caso di pericolo. Verificare costantemente, tramite personale addestrato, che il segnale di allarme sia udibile chiaramente in tutti i luoghi di lavoro. Il comando deve essere posto in locale costantemente presidiato durante il funzionamento della scuola. Il sistema di allarme puo’ essere costituito dallo stesso impianto a campanelli usato normalmente per la scuola, purche’ venga convenuto un suono particolare.(scuole tipo 0,1,2); per le altre deve essere previsto anche un impianto di altoparlanti.

  •  SCUOLE PRIVE DI  ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA

 Tutte le vie di uscita, compreso i percorsi esterni, devono essere adeguatamente illuminati  fino al luogo sicuro. In assenza di illuminazione naturale deve essere previsto un sistema di illuminazione  di sicurezza con inserimento automatico in caso di interruzione di corrente.

  •  SCUOLE PRIVE DI ESTINTORI  O DELLA RETE  DI  IDRANTI (rete non collegata alla condotta d’acqua principale)

 Si ricorda, secondo quanto previsto dal D.M.26/08/92, che ogni tipo di scuola deve essere dotato di idonei mezzi antincendio:

  •  Rete di idranti (scuole tipo 1-2-3-4-5):rete di tubazione ad anello con almeno un idrante con attacco UNI 45 per piano.(munito di tubaz. Flessibile, di lunghezza idonea a raggiungere col getto ogni punto dell’area protetta).Qualora l’acquedotto non garantisca la portata richiesta dovra’ essere installata una idonea riserva idrica alimentata da acquedotto pubblico,con gruppi di pompaggio (due pompe,una di riserva all’altra);
  •  Estintori portatili di capacita’ estinguente (non inferiore 13A,89B,C) di tipo approvato dal Ministero dell’Interno in ragione di almeno 1 per ogni 200mq con un minimo di 2 per piano;
  •  Impianto di rilevazione automatica d’incendio solo per ambienti con carico d’incendio superiore a 30 Kg/mq.

 I lavoratori addetti alla prevenzione incendi devono effettuare controlli sui luoghi di lavoro per accertare l’efficienza delle misure di sicurezza antincendio  (consigliabile predisporre idonee liste di controllo). Tenere continuamente sotto controllo il luogo di lavoro per assicurare che le misure di sicurezza esistenti siano affidabili. Il datore e’ responsabile del mantenimento delle condizioni di efficienza delle attrezzature ed impianti di protezione antincendio. Egli deve attuare la sorveglianza (verificare che le attrezzature e impianti siano nelle normali condizioni operative, accessibili e non presentino danni materiali), il controllo e la manutenzione delle attrezzature e impianti di protezione antincendio in conformità a quanto previsto dalle disposizioni legislative vigenti.  L’attivita’ di controllo periodico ( frequenza semestrale) e la manutenzione debbono  essere eseguite da personale competente e qualificato (Ente Locale).

  •  PRESENZA DI NOTEVOLE CARICO DI INCENDIO IN LUOGHI NON IDONEI

 Presenza di un elevato carico di incendio (accumulo di rifiuti, carta, materiali da imballaggio, sedie, banchi, materiale combustibile che puo essere incendiato accidentalmente o deliberatamente) in locali non idonei (locale  impianti, sottoscala,ecc). Si ricorda che molti incendi possono essere prevenuti richiamando l’attenzione del personale sui pericoli di incendio e impartendo opportune disposizioni ( a carico esclusivo del Dirigente Scolastico). Occorre:

- rimuovere e vietare  accumuli di materiale comburente nei locali sottoscala, locali tecnologici, centrali termiche e in genere  in tutti i luoghi non idonei. Il quantitativo di tale materiale, limitato a quello strettamente necessario, deve essere depositato in appositi locali (luogo isolato o locale separato dal restante tramite porte e strutture resistenti al fuoco REI 60, con apertura di aerazione non inferiore a 1/40 della superficie in pianta e con estintore), lontano dalle vie di esodo;

- disporre il divieto  (e farlo rispettare) di fumare e usare fiamme libere nei depositi e nelle aree contenenti materiali combustibili o infiammabili;

- procedere all’identificazione delle aree dove e’ proibito fumare e prevedere apposita regolamentazione sul fumo nelle altre aree.

Le aree che normalmente non sono frequentate da personale (cantinati, depositi ecc) ed ogni area dove un incendio potrebbe svilupparsi senza poter essere individuato rapidamente,devono essere tenute libere da materiali combustibili e devono essere adottate precauzioni per proteggere tali aree contro l’accesso di persone non autorizzate.Il sottoscala è  un vano  che si e’ tentati di utilizzare nei modi piu’ incredibili e strani, senza pensare che in caso di incendio,costituendo naturalmente con il vano scala un potente camino di tiraggio, fumi,gas e fiamme possono indirizzarsi verso l’alto con grande facilità impedendo di raggiungere un luogo sicuro.

  •  PORTE INTERNE ED ESTERNE NON AGEVOLMENTE APRIBILI (scarsa manutenzione, porte esterne  prive di maniglione antipanico, porte esterne con apertura contraria al verso dell’esodo);

 Il datore di lavoro o persona addetta, deve verificare, prima dell’inizio delle lezioni, l’efficienza delle porte delle aule e quelle in corrispondenza delle uscite di piano e lungo le vie di esodo (agevole apertura e funzionalità; che non siano chiuse a chiave).Ogni difetto deve essere riparato in breve tempo.Le porte che si aprono verso corridoi interni di deflusso devono  essere realizzate in modo da non ridurre la larghezza utile dei corridoi stessi. Le porte delle aule devono aprirsi nel senso dell’esodo quando il numero massimo di persone presenti nell’aula sia superiore a 25.(DM 26/08/92).Anche le porte installate lungo le vie di uscita ed in corrispondenza delle uscite di piano devono aprirsi nel verso dell’esodo. Le porte resistenti al fuoco REI devono essere regolarmente controllate per assicurarsi che non sussistano danneggiamenti e che il dispositivo di autochiusura operi effettivamente. 

Verificare periodicamente il lay-out degli ambienti di lavoro (con eventuale ridistribuzione dei banchi, mobili, delle apparecchiature e postazioni),  in modo da ottenere un miglioramento degli spazi di lavoro e consentire in caso di evacuazione un sicuro esodo.

  •  PIANO DI EMERGENZA  (mancanza di supporti tecnici e cultura nel campo della prevenzione; mancanza di planimetrie aggiornate fornite dal Comune o dalla Provincia)
 Esigenza di un maggior coinvolgimento dei Vigili  del Fuoco, degli Uffici Tecnici e della Protezione Civile nella redazione dei piani di emergenza e nell'individuazione delle aree di raccolta.
Si ricorda che il Piano di Emergenza, tenuto sempre aggiornato, deve contenere oltre alle Planimetrie dei locali, le procedure per l’evacuazione dal luogo di lavoro, le misure  pecifiche per disabili, i doveri del personale cui sono affidate particolari responsabilita'. Bisogna assicurarsi che tutto il personale sia  stato informato ed addestrato sulle procedure da attuare. Il piano deve identificare un adeguato numero di persone incaricate di sovraintendere e controllare l’attuazione delle procedure previste.
 
  •  INFORMAZIONE – SENSIBILIZZAZIONE
In considerazione del particolare rischio sismico del nostro territorio, si richiama l’attenzione sulla puntuale applicazione delle norme di comportamento finalizzate alla prevenzione degli infortuni in genere, in particolare delle misure appositamente dettate per la prevenzione e mitigazione del rischio sismico (verifica dei piani di evacuazione, delle aree di raccolta e delle vie di fuga, esercitazioni, divulgazione del piano di evacuazione tra tutti gli operatori della scuola  etc).
Si ricorda che e’ obbligo del datore di lavoro fornire ad ogni lavoratore un’adeguata informazione e formazione sui principi base della prevenzione incendi e sulle azioni da attuare in presenza di un incendio.
Ogni lavoratore deve ricevere informazioni:
- sui rischi ;
- sulle misure di prevenzione e protezione ;
- sull’osservanza di particolari misure e divieti (non usare l’ascensore durante l’evacuazione, tenere chiuse porte le REI, non manomettere la  cartellonistica e altri dispositivi)
- sul piano di emergenza e sulle procedure da adottare in caso di incendio ;
- sui nominativi  dei lavoratori incaricati di applicare le misure di prevenzione incendi, lotta e gestione emergenze e pronto soccorso;
- sul nominativo del RSPP.
E’ bene predisporre per i lavoratori avvisi scritti che riportino le azioni essenziali che devono essere attuate in caso di allarme o incendio.
 
  •  REGISTRO DEI CONTROLLI PERIODICI

 A cura del titolare dell’attività dovrà essere predisposto un REGISTRO DEI CONTROLLI PERIODICI ove annotare tutti gli interventi ed i controlli relativi all’efficienza degli impianti elettrici, illuminazione di sicurezza, presidi antincendio, dispositivi di sicurezza e di controllo, delle aree a rischio specifico e dell’osservanza della limitazione dei carichi di incendio nei vari ambienti dell’attività.Tale registro deve essere mantenuto costantemente aggiornato e disponibile per i controlli.

  •  AREA DI RACCOLTA CHE NON PRESENTA SUFFICIENTI CARATTERISTICHE DI SICUREZZA (presenza di auto in sosta e/o venditori ambulanti, presenza di serbatoi, erbacce e materiale di risulta, cavi elettrici sospesi, assenza di protezioni in vicinanza di strade a scorrimento veloce, scarsa illuminazione esterna, scarsa accessibilità con percorsi accidentati, percorsi non sicuri per via di cornicioni pericolanti, assenza di spazi idonei);

 Prevedere idonea recinzione in prossimità di tutte le zone pericolose (strade) e vietare a tutti i veicoli di parcheggiare o sostare in prossimità delle uscite di emergenza  e dell’ingresso all’area di raccolta

Con nota dell’U.S.R. prot. 10727 del 20.12.2011, inviata a tutte le scuole, Comuni, Province, Uffici Tecnici, Prefetture e Protezione Civile, il Direttore Generale ha ribadito la necessità, attraverso un azione di coordinamento dell’Ufficio  di Protezione Civile della Regione, di una verifica puntuale - da parte dei Comuni - circa la “bontà” dei piani di  evacuazione redatti dalle scuole e la loro congruenza rispetto alla pianificazione di emergenza su scala comunale (in particolare la verifica della vulnerabilità delle aree di raccolta e delle vie di fuga).

Atteso che l’adeguamento alle norme vigenti costituisce un obiettivo primario per gli enti proprietari che sono investiti della responsabilità istituzionale della gestione di tali strutture (L.23/96), è opportuno sensibilizzare gli Uffici Tecnici Comunali e Provinciali sulle problematiche sopra evidenziate, affinché svolgano attività di supporto alle istituzioni scolastiche, monitorando costantemente ciascuna situazione di rischio e adottando  tempestivamente ogni possibile iniziativa al riguardo, in relazione alle effettive condizioni strutturali e agli studi di vulnerabilità già effettuati (in particolare le schede di vulnerabilità di elementi non strutturali, trasmesse nel 2009 dalla Regione a tutti gli E.L. titolari degli immobili).

L’Aggiornamento dell’Anagrafe dell’intero patrimonio edilizio scolastico della regione ( i dati dell’Anagrafe Nazionale sono relativi al 2006-07) e la messa a punto di una pianificazione organica di interventi prioritari, sia pure in termini di gradualità, per prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di rischio, risultano quanto mai necessari per la persistenza di situazioni preoccupanti in alcune aree del nostro territorio, anche in considerazione della condivisa valutazione circa il primario rilievo che riveste la problematica della sicurezza delle strutture scolastiche.

  •  PROVE DI EVACUAZIONE (non effettuata  perche’ i VV.FF.  non hanno partecipato, perche’ il fenomeno non e’ stato avvertito; difficolta’ nel disattivare con rapidita’ le chiavi di arresto degli impianti; la scuola non ha accesso al locale dove sono ubicate le chiavi di arresto,non coinvolti contemporaneamente  tutti gli alunni dello stesso edificio)

 E’  obbligo di legge effettuare la prova almeno due volte l’anno e non occorre necessariamente la presenza dei VV.FF. o della Protezione Civile. Il Dirigente Scolastico deve prendere ogni iniziativa affinchè la prova coinvolga tutti gli alunni e le persone presenti nell’edificio. Nella redazione del Piano  bisogna tener conto della presenza contemporanea di tutte le persone che occupano uno stesso edificio.Facendo utilizzare alle classi, al termine delle lezioni, le uscite di emergenza, si consegue un proficuo addestramento all’evacuazione e ci si familiarizza con le modalità di abbandono dei locali. Dove la prova ha rilevato serie carenze, e’ consigliabile ripeterla dopo che siano stati presi i necessari provvedimenti. (es. Informazione).La prova deve coinvolgere il personale nel :percorrere le vie di esodo, identificare le porte REI (ove esistenti),identificare la posizione dei dispositivi di allarme, identificare il percorso fino al luogo sicuro.L’allarme non deve essere segnalato ai VV.FF.. Tali esercitazioni non devono essere svolte quando siano presenti notevoli affollamenti.Occorre, infine, incaricare degli addetti opportunamente informati, per controllare l’andamento dell’esercitazione e riferire al datore su eventuali carenze.Dove vi sono vie di esodo alternative, l’esercitazione deve basarsi sul presupposto che una di esse non possa essere utilizzata a causa di un incendio o altro.

  •  SCUOLE SPROVVISTE DI TUTTA LA DOCUMENTAZIONE TECNICA E AUTORIZZATIVA.

La documentazione prova la rispondenza delle strutture ,macchine, impianti, attrezzature alle misure di prevenzione, igiene e sicurezza (è un indicatore della buona organizzazione e conduzione dell’azienda).Le stesse attivita’ di controllo e vigilanza prevedono l’accesso e la verifica di dati e documenti .

  •  SISTEMA ORGANIZZATO DI VIE DI USCITA (edifici  privi   di adeguate uscite di sicurezza, edifici privi di scale di  sicurezza esterne,  scale di emergenza esterne posizionate in punti poco agevoli per l’evacuazione, vie di fuga non segnalate con apposita segnaletica, presenza di  cornicioni pericolanti, uscite che  immettono direttamente su strada aperta al traffico)

 Tenendo conto della probabile insorgenza di un incendio, il sistema di vie di uscita (dimensionato in base al max. affollamento ipotizzabile 26 pers/aula) deve garantire che le persone possano, senza assistenza esterna, utilizzare in sicurezza un percorso senza ostacoli e chiaramente riconoscibile fino ad un luogo sicuro.Esse devono sempre condurre ad un luogo sicuro ed evitare percorsi in un’unica direzione. Il numero delle uscite dai singoli piani dell’edificio non deve essere inferiore a 2 e debbono essere poste in punti ragionevolmente contrapposti. (D.M. 10./03/98 –All.III “Misure relative alle vie di fuga”).La lunghezza delle vie di uscita deve essere non superiore a m.60 (dal luogo sicuro alla porta).Gli spazi, qualora distribuiti su piu’ piani devono essere dotati, oltre che della scala che serve al normale afflusso, almeno di una scala di sicurezza esterna o di una a prova di fumo.(D.M. 26/08/92). Dove e’ prevista una scala esterna, e’ necessario assicurarsi che l’utilizzo della stessa, al momento dell’incendio, non sia impedito dalle fiamme, fumo e calore che fuoriescono da porte, finestre e altre aperture esistenti sulla parete esterna su cui e’ ubicata la scala.Vie di uscita,scale,passaggi,corridoi,devono essere sorvegliate continuamente al fine di assicurare che siano libere da ostruzioni e pericoli che possano comprometterne il sicuro utilizzo in caso di esodo.I rifiuti  e scarti (mat. Combustibili), non devono essere depositati, neanche in via temporanea, lungo le vie di esodo (corridoi,scale,) bensi’ in un’area idonea fuori dell’edificio.

A cura di Ing. Pasquale Francesco Costante
2011.
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