Un percorso di Educazione civica: la mostra documentaria sul terremoto irpino del 23 luglio 1930 nell’area del Vulture

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Un percorso di Educazione civica: la mostra documentaria sul terremoto irpino del 23 luglio 1930 nell’area del Vulture

Cura della Mostra: CNR-ISPC (Fabrizio Terenzio Gizzi, responsabile scientifico; Maria Rosaria Potenza, responsabile tecnico)

Nel mese di dicembre 2022 le studentesse e gli studenti di cinque istituti scolastici aderenti alla Rete RESISM hanno preso parte alle visite guidate della mostra documentaria “Il terremoto irpino del 23 luglio 1930 nel Vulture” allestita a Melfi (Potenza). La mostra è stata curata dal dott. Fabrizio Terenzio Gizzi, ricercatore dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISPC-CNR), in collaborazione con l’Archivio di Stato di Potenza e l’Archeoclub di Melfi, con il patrocinio del Comune di Melfi e della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA).

Le visite all’evento espositivo si collocano nella cornice di specifici Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) attivati dai singoli Istituti scolastici e previsti dall’accordo di rete RESISM.

Complessivamente, le visite hanno coinvolto oltre centonovanta alunni e tredici docenti accompagnatori. Nel dettaglio, gli Istituti partecipanti sono stati (in ordine cronologico di visita):

1)     Il Liceo Scientifico Statale “A. Romita” di Campobasso (19 studenti e 3 docenti),

2)     l’Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “F. Petruccelli-G. Parisi” di Moliterno (PZ) (40 studenti e 2 docenti),

3)     il Liceo Scientifico “P. P. Pasolini” di Potenza (52 studenti e 4 docenti),

4)     l’Istituto di Istruzione Superiore “G. Fortunato” di Rionero in Vulture (PZ) (58 studenti e 3 docenti),

5)     il Liceo Scientifico Statale “G. Galilei” di Potenza (23 alunni e 1 docente).

Le studentesse e gli studenti hanno potuto visionare ed esaminare la ricchezza della documentazione archivistica sul terremoto esposta secondo quattro principali aree tematiche: il terremoto e la stampa; gli effetti sulla popolazione, i soccorsi, i danni all’edilizia privata; l’attività di ricostruzione dell’edilizia residenziale; l’edilizia pubblica e monumentale, i danni e i restauri.

Attraverso l’analisi della documentazione storica i discenti hanno potuto comprendere come un evento sismico possa esser in grado di modificare profondamente il paesaggio urbano e il contesto socio-economico del territorio colpito determinando, nel contempo, un’evoluzione normativa e procedurale nell’affrontare una calamità. Il fine ultimo della mostra è stato, quindi, quello di incrementare la percezione del rischio nella popolazione ed in particolare nelle giovani generazioni, percezione che in Italia è mediamente bassa. La diffusione della cultura del rischio è in linea anche con il perseguimento degli Obiettivi dell'Agenda 2030 dell‘ONU orientati alla salvaguardia della convivenza e dello sviluppo sostenibile, ed in particolare è conforme all’Obiettivo 11 mirante a Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.

 

 

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A cura di Ing. Pasquale Francesco Costante
2011.
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