DIDATTICA A DISTANZA

21) WEBINAR USR BASILICATA - MICROSOFT - 8 Maggio 2020 dalle ore 15:00 : Event Live 17° Tre secoli di scienza dei terremoti in Italia: dal dato alla pericolosità - FERRARI - REGISTRAZIONE VIDEO

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L’Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata (cfr. nota prot.1.311 del 11.03.2020), in collaborazione con il Team Microsoft Edu ed esperti nazionali, ha organizzato un ciclo di “Webinar Event Live - Didattica a distanza”, al fine di supportare le Istituzioni scolastiche nella pianificazione di attività didattiche a distanza attraverso l’utilizzo di tecnologie Microsoft inclusive e disponibili in forma gratuita (sito del MIUR – sez. Nuovo Coronavirus). Il programma, in costante aggiornamento, prevede contributi tecnici, a cura degli esperti del Team di Microsoft, e interventi di più ampio respiro grazie alla partecipazione di docenti universitari ed esperti nazionali.

 A partire dal 4 maggio saranno affrontate, con i massimi esperti internazionali, tematiche volte alla diffusione della conoscenza dei rischi e della cultura di protezione civile, in linea con quanto previsto dal progetto Formativo Nazionale “La Cultura è… Protezione Civile” e dal protocollo nazionale siglato il 14 ottobre 2018 tra il Capo Dipartimento Borrelli il MIUR.

Parleremo dei grandi terremoti nel nostro Paesedella pericolosità sismica locale e delle ricadute sulla pianificazione territorialedell’evoluzione dei paesaggi per effetto dell’attività tettonicasu come ricostruire luoghi ma anche modi di vivere e convivere,  della rappresentazione virtuale del territorio per lo studio paesaggistico e ambientaledella radiografia muonica (inseguendo i muoni tra vulcani, piramidi e altri segreti), di Meteorologia e cambiamento climaticodel rischio vulcanico e di cosa conosciamo del Vesuvio, di astronomia, di attività spaziali, di argomenti complessi attraverso il linguaggio dei fumetti, della valorizzazione e salvaguardia del patrimonio culturale materiale e immateriale (dalla Reggia di Venaria al patrimonio dialettale italiano e ai potenziali naturali lucani),etc. 

N.B. In allegato il programma aggiornato con tutte le registrazioni.

Webinar Event Live

Tre secoli di scienza dei terremoti in Italia: dal dato alla pericolosità


Relatore : Graziano Ferrari

Associato di ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Dal dicembre 2007 al giugno 2019 è stato Dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e responsabile del Progetto SISMOS e dell’Ufficio sui beni culturali di INGV. Da oltre quarant’anni si occupa del recupero, dell’analisi ed elaborazione dei dati storici di eventi naturali estremi (terremoti, eruzioni vulcaniche, frane, alluvioni ecc.). Ha partecipato a numerosi gruppi e progetti di ricerca, anche con ruolo di coordinamento. È autore o co-autore di circa 150 pubblicazioni, di cui 15 volumi, fra cui il Catalogo dei forti terremoti in Italia, e promotore di numerose manifestazioni divulgative sui rischi da eventi naturali estremi e sulla loro mitigazione.

Abstract

L’Italia vanta una delle più antiche tradizioni al mondo nell’osservazione scientifica sismologica; già dagli anni Trenta del XVIII secolo, iniziarono i primi concreti tentativi di registrare i terremoti, prima con semplici sismoscopi, poi nei duecento anni successivi con strumenti sempre più sofisticati. L’intensa attività di progettazione di strumenti e di registrazione di fenomeni meteorologici e sismologici ha dato vita ad una densissima rete di osservazione meteorologico-sismica costituita da osservatori pubblici, privati o afferenti ad alcuni ordini religiosi particolarmente attivi in questi settori scientifici. La tradizione osservativa non strumentale non è stata da meno. Già nei primi decenni del Novecento la sismologia italiana era considerata quella che aveva contribuito di più sia quantitativamente (quasi un terzo della produzione scientifica mondiale), sia qualitativamente, avendo pionieristicamente contribuito allo sviluppo della scienza dei terremoti su numerosi aspetti fondamentali come: i primi studi sistematici sul campo di grandi terremoti (1783), il primo osservatorio geodinamico (1841), la prima scala sismica moderna (1873), i primi strumenti sismici moderni (1856 e 1875) ecc.

Dopo alterne fortune, oggi la sismologia italiana è tornata a occupare il posto di rilievo che le spetta nel panorama internazionale sia nella ricerca più avanzata sulla fenomenologia geodinamica, sia nelle applicazioni che hanno una ricaduta di protezione civile come le stime di pericolosità sismica e rischio sismico.

OSPITI

 

Nel corso del webinar, tantissimi studenti di Ferrara, Reggio Calabria e Rieti hanno posto domande al relatore.

REGISTRAZIONE VIDEO


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