Gli elementi identificativi del mobbing secondo la Corte di Cassazione Civile
Gli elementi identificativi del mobbing secondo la Corte di Cassazione Civile
Claudio Ramelli
Esperto di diritto penale di impresa, esercita la libera professione in particolare svolgendo l'attività di difesa tecnica concernente i profili di responsabilità connessi alla violazione delle norme incriminatrici in materia di reti ambientali, sicurezza sul lavoro, diritto penale tributario e societario, responsabilità penale dell'impresa ai sensi del D.Lgs. 231/2001.
Da quanto si può evincere dalla sintesi dello svolgimento del processo riassunto nella sentenza oggetto di commento, la fattispecie introdotta dal ricorrente prima nei gradi di merito poi in sede di legittimità, riguardava avvenimenti e comportamenti del datore di lavoro denunciati come persecutori che né il Tribunale di Roma, né la Corte territoriale, avevano considerato integrare l’ipotesi di mobbing in assenza della prova del collegamento tra la condotta datoriale e l’intento finalistico di risolvere il rapporto, difettando, altresì, la prova del nesso di causalità tra la pretesa condotta persecutoria e l’integrità psicofisica del lavoratore.