RAI SCUOLA Digitale Terrestre 146 - Generazione Digitale

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RAI SCUOLA Digitale Terrestre 146 -

"Generazione Digitale"

produzione di puntate tematiche dedicate all'innovazione e alla scuola

Il talk show “Generazione Digitale” ha come protagonisti un nucleo di ragazzi alle prese con le nuove tecnologie, docenti ed esperti della scuola 2.0, con la conduzione di Ivan Bacchi. All’interno di un loft, in cui saranno presenti i nuovi strumenti dell’insegnamento e della comunicazione, ci si confronterà sulle innovazioni in ambito pedagogico, (come ad esempio l’introduzione del registro elettronico, l’e-learning, le learning object, la produzione di contenuti video in classe) con il loro relativo portato sociale e antropologico: a nuovi strumenti corrispondono diversi impatti cognitivi. Ospiti in studio Mario Morcellini, ordinario in sociologia presso la Sapienza di Roma, i tutor di Indire e i dirigenti scolastici delle diverse scuole d'Italia.

Link dove poter vedere le puntate finora registrate e mandate in onda

http://www.raiscuola.rai.it/programmi-nuovi/generazione-digitale/107/default.aspx 

 

La didattica collaborativa

Inclusività, collaborazione, esperienza: sono queste le caratteristiche della nuova didattica. Tutto questo corrisponde al concetto di co-costruzione del sapere, ne parliamo a Generazione Digitale con gli ospiti: la professoressa Letizia Cinganotto, esperta del MIUR; Elena Mosa, ricercatrice di Indire, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, i ragazzi presenti in studio e, come sempre, il nostro punto di riferimento, il professore Mario Morcellini. Cercheremo di capire che si intende per co-costruzione della conoscenza, vedremo a che punto siamo, nella scuola italiana, con le esperienze di didattica collaborativa che si stanno diffondendo e come si integrano con quella tradizionale. Parleremo ancora di peer education, che cos’è e cosa c’entra con la didattica collaborativa, quali abilità si sviluppano realmente, come si concilia la peer education con le nuove tecnologie nella didattica e in che modo migliorano concretamante i risultati scolastici. Andremo, infine, a conoscere l'Istituto Giovanni XXIII di Roma, che sta sperimentando la didattica collaborativa, un esempio di buona pratica della scuola italiana.

I nuovi spazi della scuola

Quando si parla della scuola del futuro, ovviamente il primo pensiero va alle nuove tecnologie, la cui introduzione, se pur con tempi diversi, si sta facendo pian piano strada nelle scuole del Paese. Ma con l'arrivo di nuovi strumenti e la diffusione di una didattica innovativa nei processi di apprendimento, non è pensabile che anche gli spazi e gli arredi restino uguali a quelli di una volta. C'è bisogno di un cambiamento negli ambienti d'apprendimento, ne parliamo con i nostri ospiti: Rita Coccia, dirigente scolastico dell’Istituto Volta di Perugia, Elisabetta Mughini, ricercatrice Indire, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, i nostri ragazzi e il professore Mario Morcellini. Cercheremo di capire le differenze tra gli ambienti di apprendimento tradizionali, cioè le aule e i laboratori, e gli ambienti della nuova scuola, esploreremo nuovi modelli di insegnamento, destinati via via a modificare quello frontale, con le file di banchi allineati, cattedra e lavagna, e vedremo com'è la situazione in Italia, rispetto al panorama europeo.

Azione Classi 2.0

In questa puntata parleremo di classe 2.0, classe che per molti aspetti somiglia di più ad un laboratorio dove gli alunni e l’insegnante collaborano alla creazione condivisa del sapere. Tutto questo attraverso nuove dinamiche e nuovi strumenti. L'azione classi 2.0 è rivolta proprio alla formazione dei giovani, con l'obiettivo di guidarli all’uso consapevole degli strumenti e dei linguaggi digitali. Ne parliamo con i nostri ospiti Chiara Stella Serrato, docente dell'Istituto tecnico Giordani di Napoli, che ha sperimentato l’iniziativa MIUR classi 2.0, e Giusi Cannella, ricercatrice Indire, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, e come sempre il nostro punto di riferimento, il professore Mario Morcellini. I ragazzi in studio realizzeranno un learning object, uno degli strumenti della didattica 2.0, grazie al quale la classe si modella intorno alle abitudini dei suoi studenti.

ETwinning: l`Europa a scuola

L'argomento di questa puntata di Generazione Digitale riguarda la scuola, l'Europa e gli scambi culturali per un'ottica di insegnamento globale, oltre i confini dell'aula. Parliamo di mobilità a scuola con i nostri ospiti, esperto MIUR, Sara Pagliai, ricercatrice Indire, l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, il nostro professore Mario Morcellini dal piano di sopra e come sempre i ragazzi. Ivan Bacchi ci introduce a un progetto in particolare che si chiama eTwinning, un network che sfrutta le nuove tecnologie per allargare gli orizzonti degli studenti, permettendo un'esperienza fuori dai confini nazionali ma senza lasciare la propria classe. Le nuove tecnologie permettono di annullare le distanze anche al di fuori dei progetti di cooperazione con l'estero. In casi più comuni, come quelli di un'assenza prolungata a causa di una malattia ad esempio, lo studente non è più isolato. Questo accade grazie allo streaming e alle videoconferenze.

La scuola 2.0

La scuola sta cambiando profondamente, dagli spazi fisici ai metodi di insegnamento. Questi cambiamenti, dovuti essenzialmente alla diffusione delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) e alla nascita delle smart city e delle smart community,  richiedono alle scuole di esercitare un nuovo ruolo all’interno della società e di adottare nuovi modelli formativi che siano in grado di garantire una preparazione adeguata a coloro che saranno i futuri cittadini. Nelle scuole che si avvalgono delle TIC, denominate “scuole del 21° secolo”, esistono spazi “aperti” oppure spazi modellabili, a seconda dell’uso che se ne intende fare, che favoriscono la didattica laboratoriale ed esperienziale per l’acquisizione di competenze concretamente spendibili e non solo di conoscenze. In questo modo lo studente  non è più un soggetto passivo, destinatario di informazioni/nozioni, ma diventa un attore nel processo di costruzione del sapere, il docente invece “scende dalla cattedra” per diventare un ‘allenatore’ capace di orientare lo studente a selezionare le conoscenze formali e informali più appropriate. Per fare ciò, è molto importante che docenti e discenti  colloquino con gli stessi linguaggi e gli stessi strumenti, che non possono che essere quelli tecnologici. Gli studenti, infatti, al di fuori dell’ambiente scolastico, sono totalmente immersi nelle tecnologie ed è naturale che si aspettino di ritrovarne le sollecitazioni anche a scuola. In Italia il processo di trasformazione da scuola “tradizionale” a “scuola del 21° secolo” si sta attuando attraverso l’azione Scuol@2.0 del Piano Nazionale Scuola Digitale e coinvolge 14 scuole scelte sul territorio nazionale sulla base della innovatività, fattibilità del loro progetto e tenendo in debito conto lo stato di partenza delle risorse. L’azione Scuol@2.0 è particolarmente difficoltosa da realizzare perché implica sia il passaggio a nuovi metodi formativi che la modifica dell’organizzazione scolastica, nonché della gestione della scuola. Le 14 scuole, una volta realizzato il progetto, saranno modelli di scuole moderne più vicine da un lato alle esigenze di studenti e famiglie, e dall’altro, parte integrante della comunità in cui operano: scuole come centri di servizio per l’istruzione.

 

 

A cura di Ing. Pasquale Francesco Costante
2011.
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